Quando la fame ha a che fare con l’amore

“Valentina, io contavo ogni singolo chicco di quel piatto, e ingerirne uno dopo l altro mi faceva sentire piena, sbagliata, colpevole…io non dovevo esistere, il mio corpo non doveva crescere, volevo scomparire…”

………….

“Valentina, non so cosa mi accadeva, ma cominciavo a mangiare di tutto senza freni: dolce, salato, latte, patatine, succo di frutta, cioccolato…volevo essere enorme…essere vista…”

 

Due situazioni in apparenza diverse, in realtà speculari: il cibo diventa la via attraverso cui alcune persone cercano di esprimere e realizzare bisogni emotivi molto più profondi, che hanno a che fare con l’amore, la cura, l’accudimento.

Ecco il senso di un lavoro terapeutico nell’ ambito dei disturbi del comportamento alimentare e delle condotte alterate: permettere al “bambino interiore” sofferente di consapevolizzare i suoi vissuti più autentici, e offrirgli un’esperienza relazionale nutriente che possa rispondere in modo adeguato alla sua “fame d amore”.

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