Ricordate quando da bambini durante il bagno al mare ad un certo punto capitava di allontanarsi troppo dalla riva, e improvvisamente i piedini in acqua perdevano il contatto con la sabbia?
Io ricordo nitidamente la sensazione di vuoto nello stomaco, a metà strada tra il desiderio di provare a restare lì e la frenesia di tornare a toccare terra!
Ad oggi trovo che quella dell’acqua alta sia una splendida metafora della vita:
a volte ci troviamo in situazioni in cui è impossibile ritrovare la sicurezza dall esterno, “toccando la sabbia sotto i nostri piedi”.
Cosi ho imparato che la vera sicurezza non sta mai fuori di me, ma dentro…nella fiducia che ripongo nella mia capacità di nuotare, o semplicemente di “stare a galla” quando non posso fare nient’altro.
È così che si impara a prendere il largo, facendo esperienza di se stessi e mettendo in campo le proprie risorse.
È per questo che oggi non mi precludo di esplorare l’ “acqua alta”…in amore, nel lavoro, nella vita in genere.
Ed è questo che vi auguro…il coraggio di affrontare il mare, qualsiasi esso sia.