“Stronzi! siete degli stronzi”

“Stronzi! siete degli stronzi!
Mi avete lasciato sola con me stessa…perchè io ero quella sbagliata vero? mi avete fatto sentire malata…come se ogni mia emozione fosse pericolosa…
La rabbia non si poteva esprimere, la tristezza non si poteva esprimere, nemmeno la gioia, nemmeno l’affetto.
Se mi avvicinavo per cercare un abbraccio, o una carezza, sentivo tutto il vostro disagio.
Ogni mia emozione era inappropriata, io ero inappropriata…e mi sono convinta dei messaggi che mi mandavate, al punto che oggi io stessa ho paura di me…di tutta la mia emotività…esattamente come ne avevate paura voi.”

Quello che leggete è uno stralcio del dialogo con la tecnica della sedia vuota di una seduta di oggi. Una delle tante che hanno questo tema.

Quando i genitori non svolgono correttamente il loro ruolo di contenitore per le emozioni del bambino, per incapacità o per propri blocchi interiori, il piccolo si sente abbandonato a se stesso, senza nessuno strumento per far fronte a quello che ha dentro…in balia dei suoi vissuti.
Se le sue manifestazioni emotive causano disagio e allontanamento nei genitori, lui crescerà con la convinzione di essere sbagliato, e avrà timore delle sue stesse emozioni, di se stesso.

In terapia è possibile dare voce al proprio bambino interiore rifiutato, alla sua rabbia e alla sua tristezza e ricostruire, attraverso una relazione sana con il terapeuta, un adulto funzionale che sappia contenere, rassicurare e legittimare quello stesso bambino.

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