Chi si accontenta…gode davvero?

Guarda bene questa immagine…pensi che queste briciole siano sufficienti a saziare qualcuno che ha fame?

La risposta sembra ovvia.

Eppure, spesso è proprio ciò che le persone tendono a fare: tentare di placare la loro fame d’amore facendosi bastare le briciole che ogni tanto qualcuno si ricorda di lanciargli.

Perchè accade questo?
Perchè ci accontentiamo di qualcosa che non è nemmeno paragonabile alle nostre reali “esigenze nutritive”?

I motivi possono essere tanti: forse siamo stati abituati a farci bastare i ritagli di tempo che nostra madre poteva dedicarci dopo aver badato ad un fratello più piccolo, o i pochi momenti che nostro padre ci concedeva dopo lunghe giornate di lavoro.

Abbiamo imparato ad accontentarci di quella piccola briciolina d’amore…meglio quella che niente.

Cosi da adulti, con uno stomaco rimpicciolito ma con un bisogno non soddisfatto, tendiamo a relazionarci proprio con persone che ricalcano il nostro schema familiare, nell’inconscia speranza che prima o poi qualcuno preparerà per noi un pasto ricco.

Ma ahimé, spetta solo a noi cambiare questo copione:

* impariamo a contattare il vuoto che resta dopo un incontro relazionale non gratificante, il senso di insoddisfazione, la frustrazione di non essere nutriti come realmente necessitiamo…
* impariamo ad ascoltare la rabbia e il dolore dei bambini malnutriti che siamo stati…

solo così potremo portare alla luce i nostri bisogni più autentici…e scegliere finalmente se vale la pena accontentarci di qualche briciola, quando potremmo avere un bel piatto completo!

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