Nelle sedute di questi ultimi giorni mi è capitato di incontrare tanti “bambini” bisognosi di essere ascoltati.
M., che desiderava tanto poter esprimere la rabbia verso una madre da cui si è sentito sminuito;
A., bisognosa di “ritornare in contatto” con se stessa e con la manualità creativa per bilanciare il forte “mentale” della sua parte adulta;
V., imbarazzata dalle proprie reazioni di pianto a causa di una sua parte critica che la giudicava “esagerata”.
Storie diverse, età diverse, persone diverse, accomunate da una stessa urgenza: poter esprimere un bisogno in un luogo “sicuro”.
Quando i “bambini” si autorizzano ad esternare i loro vissuti e i loro desideri in terapia, vuol dire che stiamo lavorando nella giusta direzione, poiché percepiscono in me un genitore responsivo ed empatico, con il quale poter essere se stessi.
Attraverso questa esperienza relazionale nutriente, potranno pian piano costruire il loro genitore interno, sempre più efficace nel comprendere, sostenere e supportare il proprio bambino interiore!
