Non toccare la ferita o non guarirà!

Quante volte da bambini i nostri genitori ci hanno rivolto questa frase, se ci beccavano intenti a giocherellare con le crosticine di un ginocchio sbucciato?

Il motivo era semplice: cedere a quel prurito voleva dire inevitabilmente riaprire la ferita, farla sanguinare ancora, e rallentarne il processo di guarigione.

Lo stesso accade nella nostra vita psichica e relazionale, soprattutto quando affrontiamo un’ esperienza che sta concludendo il suo ciclo ed è prossima a “rimarginarsi”…pensiamo ad esempio alla fine di una relazione, o alla conclusione di un progetto.

Non appena la “ferita” comincia a richiudersi, sentiamo quella sorta di pizzichio che ci convince a rimetterci le dita: ricontattiamo quella persona, cerchiamo una nuova soluzione, proviamo a rivalutare le nostre decisioni…con il solo risultato di riacutizzare un dolore dal quale stavamo seppure lentamente guarendo…

⚠️ È proprio in quei momenti in cui sentiamo la ferita tirare che dobbiamo imparare a “stare” senza “fare”: accogliere quelle emozioni, che molto spesso sono legate alla paura della perdita, e accettarle senza la pretesa di combatterle.

Se sapremo resistere, ci accorgeremo che ben presto la sensazione urgente di dover “toccare” si placherà… e non avremo sottratto tempo prezioso alla nostra ferita emotiva per richiudersi!

👉 E tu, quale ferita continui a tormentare?

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